Nascita dell' aquilone acrobatico:


Attenzione , questi  apparecchi , sono paragonabili con gli aquiloni della vostra infanzia, cosi come l’aereo di Louis Blériot  e paragonabile ad un Airbus.
E poi, negli anni 70, Peter Powel, un Inglese, lancia e commercializza con successo un modello a forma di losanga con due cavi.  Si attacca un cavo ad ogni lato dell’aquilone ; gli sforzi sono ripartiti dalle briglie. Se si tira uno dei cavi più dell’altro, si crea a livello dei due piani di portanza uno squilibrio, il centro di spinta e allora spostato e l’aquilone inizia una rotazione attorno al piano meno portante.

L’aquilone pilotabile lo “Stunt kite” (aquilone acrobatico), e nato…

Voi tirate a sinistra, lui picchia a sinistra, a destra, esso picchia a destra. Un gioco da bambini ?   Non come credete! il vento non perdona che raramente gli errori di pilotaggio.

I primi tempi, passerete più tempo il naso rivolto verso terra, a raccogliere il vostro aquilone, che con gli occhi al cielo, e la testa fra le nuvole.  Perché la grande sorpresa per il neofito, e la forza che esercita questo simbolo di leggerezza e di grazia.

 I muscoli delle spalle e le braccia si tendono, la nuca diventa rigida, le mani si aggrappano attorno alle maniglie.  E bisogna lottare, lottare contro le raffiche del vento, lottare contro il torpore e l’acido lattico che invade poco a poco tutti i muscoli. Sindrome classica del neofito. "Lo scopo non e tirare per contrastare la forza dell’aquilone, ma eseguire con precisione delle figure geometriche". Per apprezzare ciò, e preferibile, se si vuole capire presto le finezze dell’aquilonismo acrobatico, di avere fatto in precedenza della vela. Sono spesso le stesse sensazioni: prendere il vento, risalirlo, sentire le raffiche…

L’ora dei primi loopings non si farà attendere molto, ed il vero piacere inizia.  Le figure geometriche si susseguono, tutte curve, cerchi con la sensazione di dipingere nel cielo degli affreschi invisibili, di scolpire l’atmosfera, di essere il maestro di un pezzo di cielo.